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Il Tatuaggio

Dottor Pietro Campione

Autore

Dott. Pietro Campione

Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, esperto nella rimozione dei tatuaggi

Il tatuaggio non è più soltanto un gesto di ribellione o un marchio identitario: è diventato un linguaggio silenzioso che parla di chi siamo, delle nostre esperienze, dei sogni impressi sulla pelle. Ogni linea, ogni colore racconta una storia – che sia un ricordo inciso con amore, un simbolo di rinascita o semplicemente un atto di bellezza personale.

Ma dietro l’arte e l’emozione c’è anche una dimensione che merita attenzione: la salute della pelle, la sicurezza dei pigmenti, le regole sanitarie che tutelano chi sceglie di tatuarsi, e la possibilità – per chi cambia idea – di rimuovere un tatuaggio in modo efficace e sicuro.

In questo articolo assieme al Dott. Pietro Campione, tra i migliori professionisti per la rimozione dei tatuaggi in Italia, vedremo informazioni mediche affidabili, statistiche aggiornate, consigli pratici, rischi reali e precauzioni indispensabili per prendere una decisione consapevole e sicura, spiegati con chiarezza e rigore scientifico, ma con parole semplici, comprensibili a tutti.

Cos’è un Tatuaggio e Come Funziona

Un tatuaggio è una decorazione permanente della pelle ottenuta attraverso l’inserimento di pigmenti colorati nel derma, lo strato intermedio della cute. Non si tratta solo di un disegno artistico: è un processo che coinvolge tecnologia, precisione e risposta biologica del corpo.

Come viene realizzato?

Il tatuaggio viene eseguito con uno strumento meccanico dotato di uno o più aghi che penetrano la pelle a una velocità che può variare da 50 fino a 3.000 perforazioni al minuto. Alcune macchine professionali possono impiegare fino a 35 aghi contemporaneamente, permettendo sfumature e linee più complesse.

Gli aghi non vanno in profondità: si fermano a circa 1-2 millimetri sotto la superficie, abbastanza per oltrepassare l’epidermide e raggiungere il derma, dove viene depositato l’inchiostro.

Cosa accade nella pelle?

Il nostro organismo riconosce questo gesto come una microlesione cutanea. Subito dopo l’applicazione, il sistema immunitario interviene: i globuli bianchi (in particolare i macrofagi) cercano di inglobare i pigmenti e rimuoverli, come farebbero con qualsiasi corpo estraneo. Tuttavia, le particelle di inchiostro sono troppo grandi per essere completamente smaltite, e ciò rende il tatuaggio visibile nel tempo.

Con il passare degli anni, esposizione al sole, invecchiamento cutaneo e processi di rinnovamento cellulare possono portare a un naturale sbiadimento del colore, specialmente nei tatuaggi esposti frequentemente ai raggi UV.

Tatuaggi in Italia: Dati e Tendenze

In Italia, il tatuaggio è sempre più parte integrante dell’identità culturale e personale. Secondo i dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità, sono circa 6,9 milioni le persone tatuate, pari al 12,8% della popolazione, una cifra che cresce fino al 13,2% se si includono anche coloro che hanno deciso in seguito di rimuovere il proprio tatuaggio. Non si tratta più di un fenomeno di nicchia: è una realtà trasversale che coinvolge giovani, adulti, donne e uomini di ogni estrazione sociale.

Il primo tatuaggio viene spesso fatto intorno ai 25 anni, ma la fascia d’età in cui la presenza di tatuaggi è più marcata è quella tra i 35 e i 44 anni, dove quasi una persona su quattro ha scelto di imprimere un disegno o una scritta sulla propria pelle. Anche tra i più giovani, il tatuaggio si sta diffondendo con decisione: ben il 7,7% dei minorenni (tra i 13 e i 17 anni) ha almeno un tatuaggio, un dato che solleva importanti riflessioni su tutela e consapevolezza.

Le motivazioni che spingono a tatuarsi sono molteplici e profondamente personali. Per la maggior parte delle persone si tratta di una scelta estetica ed edonistica: decorare il corpo, esprimere se stessi, celebrare ricordi o momenti significativi. Tuttavia, in una piccola percentuale di casi, il tatuaggio ha finalità mediche (come nei percorsi di ricostruzione post-chirurgica o nei marcatori endoscopici) o cosmetiche, come accade nel trucco permanente, una pratica che interessa circa il 3% dei tatuaggi effettuati.

Le donne risultano più tatuate degli uomini, con un’incidenza del 13,8% rispetto all’11,7% maschile. Anche le zone del corpo scelte differiscono sensibilmente: le donne preferiscono solitamente tatuaggi su schiena, piedi, caviglie e polsi, mentre gli uomini optano più spesso per braccia, spalle e gambe. Queste differenze riflettono stili di vita, abitudini, e approcci diversi all’estetica del corpo.

Interessante anche il profilo sociale del tatuato italiano: oltre la metà (55,4%) ha un diploma di scuola superiore e quasi un terzo (30,8%) è laureato. La distribuzione geografica mostra una concentrazione maggiore nel Nord-Ovest (29%), seguito dal Sud (23,6%), dal Centro (21%), dal Nord-Est (16,7%) e infine dalle Isole (9,7%).

Dal punto di vista professionale, a tatuarsi sono soprattutto i lavoratori dipendenti, che rappresentano quasi la metà del totale (47,6%), seguiti da autonomi (15,5%), studenti (14%), disoccupati o in cerca di lavoro (10,3%), casalinghe (9,8%) e pensionati (2,8%).

La maggior parte delle persone si affida a professionisti: circa il 76,1% si è rivolto a centri specializzati, mentre il 9,1% ha scelto centri estetici. Preoccupante è invece il dato relativo a chi si tatua al di fuori di strutture autorizzate: una scelta fatta dal 13,4%, che comporta seri rischi igienico-sanitari, tra cui infezioni, allergie e assenza di tracciabilità dei materiali utilizzati.

Infine, va sottolineato un dato importante: sebbene il 92,2% dei tatuati si dichiari soddisfatto della propria scelta, una percentuale non irrilevante (17,2%) ha considerato l’idea di rimuovere il tatuaggio. Questo dimostra che, al di là del significato personale, la decisione di tatuarsi va sempre ponderata con attenzione, perché ciò che oggi rappresenta un ricordo positivo, domani potrebbe diventare un segno da cancellare.

Composizione degli Inchiostri per Tatuaggi: Cosa Contengono e Perché è Importante Saperlo

Molti scelgono di tatuarsi senza conoscere realmente cosa contengano gli inchiostri che restano impressi nella pelle per tutta la vita. Eppure, comprendere la composizione chimica dell’inchiostro per tatuaggi è fondamentale per fare scelte consapevoli e tutelare la propria salute, soprattutto in un contesto in cui – ad oggi – non esiste una regolamentazione armonizzata a livello mondiale sulla produzione e l’impiego di questi prodotti.

Di cosa è fatto l’inchiostro per tatuaggi?

Gli inchiostri utilizzati per i tatuaggi sono costituiti da due componenti principali:

  • Pigmenti, sostanze che danno colore. Possono essere di origine organica o inorganica, e variano in base alla tonalità desiderata.
  • Vettori, liquidi veicolanti che consentono ai pigmenti di penetrare in profondità nel derma e ne assicurano la distribuzione uniforme.

I pigmenti: tra colore e sicurezza

Ogni pigmento ha una composizione diversa a seconda del colore da ottenere. Alcuni dei componenti più comuni includono:

  • Piombo (soprattutto nei pigmenti rossi e gialli)
  • Nichel, noto allergene
  • Biossido di titanio (bianco, presente anche nei colori chiari e nei mix)
  • Cromo (verde)
  • Ossidi di ferro (rossi e marroni)
  • Carbonio nero, largamente usato nel nero
  • Naftolo, monoazo, curcuma, alluminio, rame, sodio

⚠️ In passato, alcuni pigmenti – in particolare nei colori neri e brillanti – contenevano composti potenzialmente cancerogeni o materiali plastici allergizzanti. Alcuni studi su modelli animali hanno dimostrato effetti tossici, motivo per cui molte sostanze sono oggi vietate o fortemente limitate. Tuttavia, non tutti gli inchiostri in commercio sono sicuri, soprattutto se acquistati online o da fonti non verificate.

Vettori: il liquido che porta il colore nella pelle

Il vettore ha una funzione cruciale: non solo trasporta i pigmenti all’interno del derma, ma favorisce la disinfezione e previene lo sviluppo di agenti patogeni all’interno della miscela. Alcuni vettori migliorano anche la permeabilità della pelle, agevolando l’assorbimento del pigmento.

I principali ingredienti utilizzati nei vettori sono:

  • Glicerina (anche vegetale)
  • Glicole propilenico
  • Alcool etilico e alcool denaturato
  • Aldeidi
  • Amamelide (nota per le sue proprietà lenitive).

Inchiostri low-cost e rischi nascosti

L’utilizzo di inchiostri economici, artigianali o “fatti in casa” espone a rischi molto seri. Alcuni possono contenere fuliggine, inchiostro di penna, residui di materiali industriali o persino metalli pesanti non dichiarati. Queste sostanze possono scatenare reazioni allergiche, infiammazioni croniche o, nel peggiore dei casi, gravi danni cutanei.

Un’attenzione crescente si sta rivolgendo anche agli inchiostri per tatuaggi vegan, formulati senza derivati animali né sostanze tossiche, spesso a base di pigmenti naturali e veicoli atossici. Queste alternative stanno riscuotendo un crescente successo per chi desidera un tatuaggio più etico e rispettoso della pelle.

Allergie, reazioni e precauzioni

Poiché molti pigmenti contengono tracce di metalli, esiste la possibilità di reazioni allergiche, soprattutto nei soggetti sensibili al nichel o ad altri metalli. Sebbene le quantità siano generalmente basse e non interferiscano con strumentazioni come la risonanza magnetica, è buona norma eseguire un test cutaneo prima del tatuaggio, specialmente se si hanno allergie pregresse.

I pigmenti di colore all’interno del corpo: cosa accade davvero dopo un tatuaggio?

Quando un tatuaggio viene realizzato, l’inchiostro viene introdotto nel derma, lo strato intermedio della pelle. Ma cosa succede davvero a queste particelle di pigmento una volta entrate nel nostro organismo? Il corpo non resta indifferente: riconosce l’inchiostro come un elemento esterno e mette in moto una complessa risposta immunitaria e cellulare.

Dove vanno i pigmenti nel tempo?

Le ricerche condotte tramite biopsie cutanee su tatuaggi datati hanno mostrato che, con il passare degli anni, le particelle colorate tendono a migrare in profondità, passando dal derma superficiale a zone più profonde della pelle. Questo spostamento è associato al lieve scolorimento che molti tatuaggi presentano col tempo.

Una volta nel derma, le particelle più piccole vengono incorporate dai fibroblasti, le cellule responsabili della produzione di collagene e della struttura del tessuto connettivo. Intorno a queste cellule si forma una rete stabile di fibre e proteine che agisce come una “gabbia biologica”, impedendo lo spostamento dei pigmenti più grandi.

Tuttavia, se queste particelle subiscono un processo di degradazione – per esempio a causa di radiazioni UV, stress ossidativo o interventi laser – la loro dimensione può ridursi. Quando diventano abbastanza piccole, possono uscire dal reticolo connettivale e migrare altrove.

Come interviene il sistema immunitario?

Fin dal momento dell’applicazione, il corpo interpreta il tatuaggio come una microlesione. I macrofagi e altre cellule immunitarie si attivano per cercare di eliminare i pigmenti, ma non riescono ad inglobare quelli di dimensioni elevate. Col tempo, però, una parte di questi pigmenti viene comunque fagocitata, frammentata e, in alcuni casi, eliminata dal corpo attraverso il sistema linfatico.

Numerosi studi hanno dimostrato che residui di pigmento possono accumularsi nei linfonodi regionali, soprattutto quelli più vicini alla zona tatuata. I linfonodi agiscono come filtri biologici, ma non riescono a bloccare del tutto la diffusione di sostanze liposolubili o particelle ultrafini, che possono raggiungere la circolazione sistemica.

In particolare, le molecole più piccole, o i sottoprodotti chimici derivati dalla decomposizione del pigmento, possono entrare nel flusso sanguigno e distribuirsi in altri distretti corporei. Questo meccanismo è ancora oggetto di studio, ma solleva legittimi interrogativi sulla sicurezza a lungo termine dei tatuaggi, soprattutto in relazione ai pigmenti contenenti metalli pesanti o composti chimici instabili.

Eliminazione delle nanoparticelle: cosa dicono gli studi

Alcuni studi condotti su modelli animali hanno mostrato che le nanoparticelle di inchiostro, una volta penetrate nella pelle, possono raggiungere altri organi, come fegato, milza e reni, dove si depositano o vengono escrete attraverso i reni o il sistema gastrointestinale. In particolare, in modelli murini, queste sostanze sono state rinvenute già 24 ore dopo l’inoculazione nel derma, suffragando così l’ipotesi di una distribuzione sistemica potenziale oltre i soli linfonodi regionali.

Tuttavia, negli esseri umani, ad oggi, solo il trasporto linfatico è stato effettivamente documentato. Gli altri processi di trasporto e le eventuali sedi anatomiche di accumulo non sono ancora stati dimostrati clinicamente, e la letteratura scientifica in merito è estremamente limitata.

Non si conoscono con precisione i meccanismi di distribuzione, né i processi metabolici e organici che regolano il destino delle particelle pigmentate una volta all’interno del corpo. Chiarire questi aspetti rappresenta oggi una delle grandi sfide della ricerca tossicologica e dermatologica moderna.

Rischi e Complicanze Dermatologiche

Anche se il tatuaggio risulta sicuro se fatto in ambienti controllati, può comportare effetti collaterali:

Rischi comuni:

  • Reazioni allergiche (soprattutto ai pigmenti rossi).
  • Infezioni cutanee (Staphylococcus aureus, herpes simplex).
  • Dermatiti da contatto.
  • Formazione di cheloidi (cicatrici in rilievo).
  • Fotosensibilità (ipersensibilità ai raggi UV).

Rischi sistemici (più rari):

  • Epatite B/C, HIV se non vengono usati materiali non sterili.
  • Tatuaggi e risonanza magnetica: rarissimi casi di sensazione di bruciore.

È fondamentale scegliere studi autorizzati, igienicamente certificati e con personale formato.

Chi non dovrebbe tatuarsi?

  • Donne in gravidanza o allattamento.
  • Persone con psoriasi attiva, dermatite atopica, lupus, allergie note ai metalli.
  • Soggetti immunodepressi o con diabete non controllato.

Come scegliere uno studio di tatuaggi sicuro?

Criteri essenziali:

  • Autorizzazione ASL.
  • Uso di materiale monouso.
  • Pulizia e disinfezione documentata.
  • Presenza di modulo informativo e consenso scritto.
  • Curriculum artistico del tatuatore.

Tatuaggio e Normativa Italiana

Regolamento sanitario (Conferenza Stato-Regioni 2003):

  • Ogni studio deve rispettare requisiti igienico-sanitari obbligatori.
  • È vietato tatuare minori di 18 anni senza consenso scritto dei genitori.
  • La legge recepisce direttive europee sui pigmenti vietati (es. REACH 2022).

Rimozione del Tatuaggio: Come Funziona?

🔦 Laser Q-Switched e Picosecondi:

  • Distruggono le particelle di pigmento rendendole eliminabili dal sistema linfatico.
  • Non tutti i colori si rimuovono facilmente (il bianco, il giallo ed il rosso sono più resistenti).
  • Occorrono in media 4-6 sedute con 6-8 settimane di distanza.

💰 Costi: i prezzi per una singola seduta possono oscillare in media tra 150€ e 600€ + iva a seduta. Per un tatuaggio piccolo e monocromatico, il costo si aggira intorno ai 150€ + iva a trattamento. In caso di tatuaggi medi, colorati o stratificati, la cifra può salire a 250–300€ + iva per sessione. In caso di tatuaggi grandi, colorati o stratificati, la cifra può cambiare e si può parlare di un prezzo a partire da 450€ + iva per sessione.

L’applicazione dell’IVA al 22% avviene quando la rimozione dei suddetti tatuaggi è di pertinenza meramente estetica.

⚠️ Effetti collaterali: dolore, croste, discromie temporanee, raramente cicatrici.

F.a.q.

Il tatuaggio fa male?

Dipende dalla zona. Le aree con più terminazioni nervose (coste, caviglie, piedi, polsi, inguine) sono più dolorose.

Si può fare un tatuaggio in estate?

Sì, ma è sconsigliato esporsi al sole nelle 2-4 settimane successive, può essere utile infatti coprire le zone con fasce o indumenti appositi.

Posso tatuarmi se sono allergico al nichel?

Meglio evitare o richiedere inchiostri certificati nickel-free.

Il tatuaggio può cambiare forma con l’età?

Sì, se fatto in zone soggette a variazioni di peso o invecchiamento cutaneo (addome, interno cosce).

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