Miglior laser per la rimozione dei tatuaggi

Autore
Dott. Pietro Campione
Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, esperto nella rimozione dei tatuaggi

Cancellare un tatuaggio non significa solo eliminare dell’inchiostro dalla pelle, ma spesso vuol dire lasciarsi alle spalle un capitolo della propria vita. Che sia per motivi estetici, lavorativi o personali, sempre più persone cercano oggi il miglior laser per rimozione tatuaggi: uno strumento che non solo sia efficace, ma che garantisca risultati rapidi, sicuri e senza segni permanenti.
Grazie ai progressi nella tecnologia medica, è possibile rimuovere anche i tatuaggi più complessi e colorati senza danneggiare la pelle. Tra le tecnologie più avanzate, il laser Discovery PICO Plus, con risonatore rubino Q-Switched, è oggi considerato il più performante in assoluto. Questo tipo di laser è in grado di frammentare i pigmenti in microscopiche particelle, trattando con precisione colori ostici come blu, verde, celeste e grigio, riducendo significativamente il numero di sedute necessarie rispetto ai dispositivi tradizionali.
Secondo numerose pubblicazioni scientifiche, i laser a picosecondi e a nanosecondi (PICO e Q-Switched) rappresentano il gold standard della rimozione tatuaggi. Questi strumenti ad altissima energia emettono impulsi brevissimi calibrati su lunghezze d’onda specifiche, colpendo selettivamente il pigmento grazie al principio della Foto-termolisi selettiva.
In questo articolo assieme, al Dott. Pietro Campione, tra i migliori professionisti per la rimozione dei tatuaggi in Italia, vedremo tutto ciò che serve per scegliere il miglior laser per la rimozione di un tatuaggio: quali tecnologie sono più efficaci, come funzionano, quali colori riescono a trattare, quante sedute servono realmente, i rischi da conoscere e, soprattutto, come individuare il centro medico più qualificato per un risultato davvero soddisfacente.
Cos’è la rimozione laser del tatuaggio?
La rimozione laser è una procedura medica non invasiva che sfrutta impulsi di luce ad altissima energia per frammentare i pigmenti presenti nella pelle. Il corpo, attraverso il sistema immunitario e linfatico, elimina progressivamente questi frammenti.
Come funziona il laser: spiegazione semplice
- Il laser emette impulsi luminosi selettivi, calibrati per colpire specifici pigmenti.
- L’energia assorbita rompe le particelle d’inchiostro in microscopici frammenti.
- Il sistema immunitario li riconosce come “scarti” e li elimina gradualmente.
Non tutti i laser agiscono allo stesso modo. Vediamo quali sono i più usati e quale si distingue come il migliore.
Tipologie di laser per rimozione tatuaggi
Esistono diverse tecnologie laser impiegate nella rimozione dei tatuaggi, ognuna con caratteristiche specifiche, livelli di efficacia e indicazioni cliniche. La scelta del laser più adatto dipende da diversi fattori: colore dell’inchiostro, profondità del tatuaggio, tipo di pelle e risposta individuale al trattamento.
Vediamo nel dettaglio le principali tipologie di laser oggi utilizzate.
Laser CO₂ (anidride carbonica)
È stato uno dei primi laser impiegati nella dermochirurgia e nella rimozione di tatuaggi. A differenza dei laser selettivi per pigmento, il CO₂ agisce in modo ablativo, vaporizzando gli strati cutanei che contengono il pigmento.
- Utilizzato anche per rughe, cicatrici e lesioni cutanee
- Maggiore rischio di cicatrici e discromie
- Meno selettivo: non distingue i colori
- Attualmente è poco utilizzato per la rimozione dei tatuaggi, per via dei rischi di danni permanenti alla pelle.
Il laser CO₂ non rappresenta la scelta ideale per chi desidera una rimozione precisa, sicura e selettiva dei pigmenti.
Laser Q-Switched
È uno dei laser storicamente più diffusi nella medicina estetica per la rimozione dei tatuaggi. Il Q-Switched emette impulsi di luce ad alta energia in tempi estremamente brevi (nanosecondi, cioè miliardesimi di secondi), sufficienti a frammentare i pigmenti dell’inchiostro senza danneggiare i tessuti circostanti.
- Particolarmente efficace su tatuaggi neri e blu scuro
- Meno efficiente sui colori chiari (verde, giallo, celeste)
- Richiede più sedute rispetto ad altre tecnologie
- Modelli più noti: Nd:YAG (1064 nm e 532 nm), Alessandrite (755 nm), KTP (532 nm)
Nonostante sia stato un punto di riferimento per anni, oggi viene considerato inferiore ai laser a picosecondi in termini di potenza e velocità di rimozione.
Laser a picosecondi (PICO)
La tecnologia a picosecondi rappresenta l’evoluzione più avanzata nel campo della rimozione laser. Questi dispositivi emettono impulsi ultracorti (1 picosecondo = 1 trilionesimo di secondo = mille miliardi di secondo) che generano un potente effetto fotoacustico, in grado di frantumare anche i pigmenti più piccoli e profondi.
- Agisce su tutti i colori, inclusi giallo, verde, azzurro e grigio
- Richiede meno sedute: riduzione del 40–60% rispetto ai Q-Switched
- Minimo rischio di cicatrici o lesioni
- Recupero più rapido tra una seduta e l’altra
- Ottimo anche per macchie cutanee, rughe sottili e lentigo solari.
Il laser a picosecondi è oggi considerato il gold standard nella rimozione tatuaggi, confermato anche da numerosi studi pubblicati in letteratura scientifica.
Uno degli esempi più efficaci è il Discovery PICO Plus, che integra una sorgente rubino Q-Switch a 694 nm. Questa lunghezza d’onda, associata all’energia di impulso elevatissima, permette di trattare pigmenti profondi e resistenti, garantendo risultati visibili e sicuri anche nei casi più difficili.
Qual è il miglior laser per la rimozione dei tatuaggi
Stabilire qual è il miglior laser per la rimozione dei tatuaggi significa confrontare efficacia clinica, sicurezza cutanea, selettività cromatica e tempi di guarigione. Oggi la scienza e l’esperienza clinica convergono su una risposta chiara: il laser a picosecondi rappresenta la tecnologia più avanzata, seguito dal consolidato laser Q-Switched. Entrambe le soluzioni si basano su apparecchi medicali che emettono impulsi ad altissima energia e brevissima durata: parliamo di nanosecondi (10⁻⁹ secondi) per i Q-Switched e picosecondi (10⁻¹² secondi) per i PICO. Questa velocità estrema consente di frantumare i pigmenti dell’inchiostro in micro-particelle, che vengono poi eliminate dal corpo attraverso il sistema immunitario e linfatico. Il principio fisico alla base di questo meccanismo è la cosiddetta Foto-termolisi selettiva, descritta da Anderson e Parrish: ogni lunghezza d’onda (λ) del laser viene scelta in funzione del colore bersaglio, così che l’energia venga assorbita esclusivamente dal pigmento senza danneggiare i tessuti circostanti. È proprio la lunghezza d’onda a determinare l’efficacia su uno specifico colore. Per esempio, il laser Nd:YAG a 1064 nm è perfetto per il nero, mentre quello a 532 nm è indicato per il rosso e l’arancio. Altre lunghezze come il 694 nm del rubino o il 755 nm dell’alessandrite permettono di trattare anche colori complessi come il blu, il verde e il marrone. Il laser Q-Switched, ancora oggi il più utilizzato nei centri medici, permette di intervenire su più pigmenti contemporaneamente e garantisce una buona efficacia senza generare calore profondo, evitando così cicatrici e danni permanenti. È una scelta consolidata, con costi contenuti, ma richiede più sedute per ottenere un risultato completo, soprattutto nei tatuaggi multicolore. Il laser a picosecondi, invece, offre una potenza di picco superiore e impulsi ancora più rapidi, generando un potente effetto fotoacustico in grado di scomporre anche le particelle più piccole e profonde. Questo significa risultati più rapidi, meno sedute e una guarigione più veloce, con minori rischi di effetti collaterali. Dispositivi di ultima generazione come il Discovery PICO Plus, dotato di sorgente Q-Switch rubino ad alta energia, rappresentano oggi il top della gamma per la rimozione dei tatuaggi, anche nei casi più complessi o su pelli sensibili.
È importante sapere che esistono anche tecnologie ormai superate, come il laser CO₂, che agisce vaporizzando la pelle anziché colpire selettivamente il pigmento. Questo metodo, sebbene ancora utilizzato in altri ambiti della medicina estetica, è oggi sconsigliato per la rimozione dei tatuaggi a causa dell’elevato rischio di esiti cicatriziali e inefficacia sui pigmenti più profondi. Sebbene il trattamento con il laser a picosecondi sia generalmente più costoso, il minor numero di sedute necessarie e la maggiore efficacia ne giustificano spesso l’investimento, soprattutto se si desiderano risultati rapidi, sicuri e definitivi.
Quali colori possono essere rimossi
Quando si valuta la rimozione di un tatuaggio, una delle prime domande che i pazienti si pongono riguarda la possibilità di eliminare tutti i colori. La risposta è che non tutti i pigmenti reagiscono allo stesso modo al trattamento laser. Alcuni colori, come il nero, rispondono molto bene fin dalle prime sedute, mentre altri – come il verde, il blu chiaro e il giallo – richiedono tecnologie più sofisticate e un approccio personalizzato.
I laser medicali per la rimozione dei tatuaggi si basano su un principio fondamentale chiamato Foto-termolisi selettiva, che prevede l’impiego di specifiche lunghezze d’onda per colpire selettivamente un determinato colore di inchiostro, senza danneggiare i tessuti circostanti. Oggi le apparecchiature più avanzate, come il laser Q-Switched e il laser a picosecondi, sono in grado di agire su più tonalità, sfruttando diverse frequenze luminose calibrate dal medico durante la seduta.
Le lunghezze d’onda più comuni e i colori associati sono:
- 1064 nm (Nd:YAG) ideale per tatuaggi neri molto pigmentati e profondi, grazie alla sua capacità di penetrare in profondità nel derma;
- 532 nm (Nd:YAG) specifico per rossi, arancioni e porpora, con una risposta variabile su viola e alcune tonalità di rosa;
- 694 nm (Rubino) indicata per il trattamento del nero intenso, con discreta efficacia anche su tonalità blu scuro e verde;
- 755 nm (Alessandrite) efficace sul nero, utile su blu e verde scuro, sebbene con una risposta più lenta.
È importante sapere che i colori più chiari e brillanti, come il giallo, il bianco o l’azzurro pastello, sono tradizionalmente i più difficili da trattare. In questi casi, il laser a picosecondi, grazie all’effetto fotoacustico potenziato, rappresenta oggi la soluzione più efficace per ottenere risultati visibili in meno sedute.
Un capitolo a parte va riservato ai tatuaggi cosmetici – come quelli su sopracciglia, labbra, areole o effettuati per il camouflage di cicatrici – che spesso contengono pigmenti a base di ossido di titanio o zinco. Questi composti, se esposti a determinate lunghezze d’onda (soprattutto quelle del laser Q-Switched), possono reagire in modo inatteso, virando verso il grigio o addirittura annerendosi. Per questo motivo, ogni trattamento di rimozione su tatuaggi estetici deve essere preceduto da un test preliminare su una piccola area, come raccomandato dai protocolli delle società scientifiche come l’AICPE.
Infine, non va sottovalutato il fatto che la risposta al trattamento dipende non solo dal colore, ma anche da fattori come la profondità dell’inchiostro, la tipologia del tatuaggio (amatoriale o professionale), il tempo trascorso dall’esecuzione e le caratteristiche immunitarie del paziente. Alcuni pigmenti, dopo la frammentazione indotta dal laser, possono anche modificare la propria struttura chimica e diventare trasparenti, rendendo più difficile il controllo visivo del progresso della rimozione.
Vantaggi del laser a picosecondi
✔ Massima efficacia su tutti i colori
✔ Minor numero di trattamenti
✔ Miglior sicurezza per la pelle
✔ Dolore gestibile, spesso senza anestesia ma con criogeni
✔ Ottimi risultati anche su tatuaggi difficili o vecchi
Quante sedute servono per rimuovere un tatuaggio con il laser a picosecondi?
Determinare quante sedute sono necessarie per rimuovere un tatuaggio è una delle domande più frequenti, ma non è molto facile prevedere con precisione il numero. Ogni tatuaggio è unico: cambia il colore, la densità del pigmento, la profondità dell’inchiostro, la sede anatomica e perfino la risposta immunitaria dell’individuo. Tutti questi fattori influenzano significativamente i tempi del trattamento.
Per stimare in modo più oggettivo il numero di sedute, la comunità medica utilizza spesso la cosiddetta Scala di Kirby-Desai, uno strumento di valutazione clinica basato su 6 parametri fondamentali:
- Tipo di pelle (fototipo cutaneo secondo Fitzpatrick)
- Localizzazione del tatuaggio (alcune aree come mani, piedi o caviglie sono più difficili da trattare)
- Colori dell’inchiostro utilizzati (nero più semplice, colori chiari più ostici)
- Quantità di inchiostro (più è denso, più sedute servono)
- Cicatrici o alterazioni cutanee presenti
- Stratificazione o sovrapposizione del tatuaggio (cover-up o più strati sovrapposti).
Ad ogni parametro viene assegnato un punteggio, e ogni punto corrisponde approssimativamente a una seduta di trattamento. Ad esempio, un tatuaggio con punteggio 8 potrebbe richiedere circa 8 trattamenti, ma si tratta comunque di una stima, poiché ogni organismo può reagire in modo differente allo stesso stimolo.
In termini generali, possiamo comunque fornire delle indicazioni orientative:
- Con laser a picosecondi, grazie alla maggiore precisione e potenza, in media servono dalle 3 alle 6 sedute per ottenere un’attenuazione significativa o una rimozione completa.
- Con laser Q-Switched, le sedute possono aumentare, arrivando anche a 10–12 o più, soprattutto nei tatuaggi colorati o stratificati.
Il tempo tra una seduta e l’altra è altrettanto importante: si consiglia di attendere 6–8 settimane per permettere alla pelle di rigenerarsi e al sistema linfatico di eliminare i frammenti di pigmento. Accorciare questo intervallo potrebbe compromettere il risultato o aumentare il rischio di effetti collaterali.
Infine, è fondamentale sottolineare che il numero di sedute non è solo una questione tecnica, ma deve essere valutato caso per caso, durante una visita medica. Solo uno specialista può offrire una stima affidabile, basata su esperienza clinica, osservazione diretta del tatuaggio e utilizzo corretto degli strumenti di valutazione come la Kirby-Desai Scale.
Rischi e precauzioni
La rimozione laser dei tatuaggi è una procedura generalmente sicura, purché venga eseguita da personale medico qualificato e in ambulatori autorizzati. Tuttavia, come ogni trattamento che agisce in profondità sulla pelle, può comportare alcuni effetti collaterali temporanei, che è fondamentale conoscere e gestire correttamente.
Subito dopo la seduta, è normale osservare un arrossamento dell’area trattata, associato a gonfiore leggero e a una sensazione di calore o bruciore transitorio, simile a una scottatura solare. Nei giorni successivi possono comparire croste superficiali, o vescicole bollose come le flittene, segno dell’attivazione del naturale processo di rigenerazione cutanea. In alcuni casi, soprattutto nelle pelli più sensibili, si può notare una iperpigmentazione transitoria o, più raramente, una ipopigmentazione.
Per ridurre al minimo i rischi e favorire una guarigione ottimale, è essenziale rispettare alcune precauzioni post-trattamento:
- Evitare l’esposizione diretta al sole per almeno 2-4 settimane, proteggendo la zona con abbigliamento coprente o schermo solare ad alto SPF.
- Applicare creme lenitive e rigeneranti prescritte dal medico per mantenere la pelle idratata e ridurre l’infiammazione.
- Non grattare, strofinare o rimuovere le croste: un comportamento scorretto può favorire infezioni o lasciare esiti cicatriziali.
- Evitare bagni caldi, sauna, piscina e attività che espongano la zona trattata a sudorazione intensa per almeno 48 ore.
⚠ È fondamentale non affidarsi mai a centri estetici, in quanto si tratta di trattamenti esclusivamente medici eseguibili solo da operatori sanitari (meglio se specialisti in chirurgia plastica o in dermatologia). L’uso improprio di apparecchi laser su pelle umana senza formazione medica adeguata può causare ustioni gravi, cicatrici permanenti, alterazioni cromatiche e complicanze serie.
⚠ Accertarsi anche che il laser utillizzato sia realmente un laser Q-Switch o, meglio ancora, un laser a Picosecondi.
Quanto costa rimuovere un tatuaggio con il miglior laser
Rimuovere un tatuaggio con il miglior laser disponibile sul mercato, come il Discovery Pico Plus, rappresenta un vero e proprio atto medico, non una semplice procedura estetica. Per questo motivo, è fondamentale affidarsi a centri medici specializzati, dotati di apparecchiature certificate e personale sanitario formato. La qualità del trattamento incide direttamente non solo sui risultati estetici, ma anche sulla sicurezza della pelle.
Il costo per seduta dipende da numerosi fattori, tra cui:
- Dimensione del tatuaggio (più è ampio, maggiore sarà il tempo e l’energia necessari)
- Colore e tipologia del pigmento (i colori chiari o misti sono più complessi da trattare)
- Zona del corpo trattata (alcune aree rispondono meglio di altre)
- Numero di sedute previste secondo la valutazione medica iniziale
- Localizzazione geografica del centro e reputazione dello specialista.
Con il laser Discovery Pico Plus, tra i dispositivi più avanzati in ambito laser, i prezzi per una singola seduta possono oscillare in media tra 150€ e 600€ + iva a seduta. Per un tatuaggio piccolo e monocromatico, il costo si aggira intorno ai 150€ + iva a trattamento. In caso di tatuaggi medi, colorati o stratificati, la cifra può salire a 250–300€ + iva per sessione. In caso di tatuaggi grandi, colorati o stratificati, la cifra può cambiare e si può parlare di un prezzo a partire da 450€ + iva per sessione.
L’applicazione dell’IVA al 22% avviene quando la rimozione dei suddetti tatuaggi è di pertinenza meramente estetica.
È importante sottolineare che, a fronte di tecnologia d’avanguardia e minori sedute necessarie, il laser a picosecondi rappresenta un investimento più efficiente rispetto ai dispositivi tradizionali. Il costo finale del percorso dipenderà quindi dal numero effettivo di trattamenti richiesti per ottenere una rimozione completa e sicura, stimati in fase di prima consulenza.
💡 Attenzione: i trattamenti laser per rimozione tatuaggi non sono coperti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) né dalle assicurazioni, poiché rientrano nella sfera della medicina estetica volontaria, e come tali sono da ritenersi assoggettati all’IVA, e non detraibili nella dichiarazione dei redditi.
È quindi importante essere consapevoli del valore clinico e non solo economico del servizio offerto.
Prima e dopo: cosa aspettarsi
- Dopo ogni seduta il tatuaggio svanisce gradualmente
- I risultati sono visibili già dalla seconda o terza sessione
- Il tessuto cutaneo si rigenera completamente in 4–6 settimane tra una seduta e l’altra.
Come scegliere il miglior centro laser
✔ Verifica che il centro sia autorizzato ASL
✔ Scegli solo medici specializzati in dermatologia o chirurgia plastica
✔ Pretendi informazioni chiare su tipo di laser, numero di sedute e rischi
✔ Chiedi un colloquio pre-trattamento
A chi rivolgersi per rimuovere un tatuaggio con il miglior laser
Per ottenere una rimozione tatuaggio sicura, efficace e senza cicatrici, è fondamentale affidarsi a un medico esperto che utilizzi le tecnologie più avanzate. Il Dott. Pietro Campione, medico estetico specializzato in chirurgia plastica, è uno dei professionisti più qualificati nell’utilizzo del laser Discovery PICO Plus, riconosciuto tra i migliori al mondo per l’eliminazione dei tatuaggi di qualsiasi colore.
Grazie alla sua esperienza e all’impiego di apparecchiature di ultima generazione, il Dott. Campione garantisce trattamenti personalizzati, efficaci anche su tatuaggi multicolore e in profondità, con un numero ridotto di sedute e un rischio minimo di effetti collaterali.
Le consulenze si svolgono in ambulatorio medico certificato, in un ambiente sicuro e controllato. Durante la prima visita viene definito un piano di trattamento su misura, basato su fototipo, colore, densità del pigmento e area anatomica.
Per prenotare una consulenza o ricevere informazioni, è possibile contattare il Dott. Pietro Campione al +39 0574 584453 o al +39 351 9772175, oppure scrivere a pietrocampione@gmail.com.
Scegliere un medico qualificato è il primo passo per rimuovere il tuo tatuaggio in modo definitivo, sicuro e con risultati ottimali.
F.a.q.
La rimozione del tatuaggio con il laser è dolorosa?
La sensazione avvertita durante il trattamento viene comunemente descritta come simile a una serie di piccoli colpi di elastico sulla pelle. Il fastidio è generalmente ben tollerato, anche se varia da persona a persona in base alla soglia del dolore e alla zona trattata. Su aree particolarmente sensibili, come polsi, dita o caviglie, è possibile applicare una crema anestetica locale prima della seduta per ridurre il dolore. Comunque durante ogni trattamento, la presenza di un criogeno (macchinario che emette un flusso di aria fredda con potere anestetizzante), renderà più confortevole il trattamento.
Quante sedute servono per eliminare completamente un tatuaggio?
Il numero di sedute dipende da diversi fattori: colore del tatuaggio, profondità del pigmento, tipo di pelle e tecnologia laser utilizzata. Con i moderni laser a picosecondi, come il Discovery Pico Plus, in media sono sufficienti da 4 a 6 sedute. Tatuaggi monocromatici neri rispondono più rapidamente, mentre quelli multicolore o stratificati richiedono più trattamenti. I laser tradizionali, come i Q-Switched, possono richiedere fino a 10–15 sedute per risultati comparabili. Inoltre le cover-up, ovvero quei tatuaggi che servono per coprire un vecchio tatuaggio non più gradito, possono cambiare notevolmente i trattamenti rendendo necessarie molte più sedute.
Dopo quanto tempo si vedono i risultati?
I primi miglioramenti sono visibili già dopo la prima o seconda seduta, con un progressivo schiarimento dell’inchiostro nelle settimane successive. La pelle continua a eliminare i frammenti di pigmento per circa 6–12 settimane dopo ogni trattamento, motivo per cui è importante rispettare i tempi di recupero tra le sedute.
I tatuaggi colorati si possono rimuovere?
Sì, soprattutto se si utilizza un laser a picosecondi, che rappresenta la scelta più efficace per trattare pigmenti complessi come verde, azzurro, rosso e giallo. Alcuni colori molto chiari, come il bianco o il giallo, sono più resistenti e possono richiedere più sedute, se non addirittura incancellabili dal laser e quindi non scomparire del tutto (vedi il bianco che non risponde al laser). Altri colori, come il rosso, presentano difficoltà nella rimozione dovute alla tossicità del pigmento stesso; infatti il colore rosso, un tempo vietato per la sua tossicità, era responsabile di processi cicatriziali che necessitavano di grande esperienza del medico per evitarli. Tuttavia, con la tecnologia più avanzata e l’esperienza di un medico esperto, anche questi casi sono oggi affrontabili con buoni risultati.
È possibile sottoporsi al trattamento anche in estate?
Sì, ma con attenzione particolare all’esposizione solare. È fondamentale evitare i raggi UV diretti almeno 2 settimane prima e 2-4 settimane dopo la seduta. La pelle trattata è più sensibile e può pigmentarsi se esposta al sole, aumentando il rischio di macchie o iperpigmentazione. In estate è consigliabile usare filtri solari ad ampio spettro (SPF 50+) e proteggere l’area con abiti leggeri ma coprenti.
Cosa devo fare dopo ogni seduta per favorire la guarigione?
Dopo il trattamento, è importante idratare la zona con creme lenitive o riepitelizzanti consigliate dal medico. Non bisogna mai grattare o rimuovere eventuali croste. Evitare attività che comportano sudorazione intensa, saune, piscine o bagni caldi per almeno 48 ore.
Tutti i tatuaggi possono essere rimossi?
La maggior parte sì, ma ogni caso va valutato individualmente. Tatuaggi professionali, monocromatici e recenti rispondono meglio. I tatuaggi cosmetici (sopracciglia, labbra, camouflage) e quelli con pigmenti contenenti ossido di titanio o zinco devono essere trattati con estrema cautela, poiché possono reagire annerendosi se colpiti da certi tipi di laser. In questi casi si procede sempre con test localizzati su piccole aree.
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Dottor
Pietro Campione
Chirurgo plastico specializzato nella rimozione dei tatuaggi





